Una Chiesa che corre per annunciare la gioia del Vangelo
La Chiesa giovane che Papa Giovanni Paolo II sognava per il nostro secolo è una Chiesa non statica ma dinamica, che corre e non ha paura perché porta al mondo l’annuncio, di un Dio che ci accompagna e ci segue sempre…
Questa è la Chiesa della Veglia nella Pasqua di Risurrezione del Signore, madre di tutte le Sante veglie, come la definì sant’Agostino, che si apre alla gioia di un nuovo inizio, perché il nostro Dio, facendo Risorgere Suo Figlio offre a ciascuno di noi nuove opportunità vi vita e di percorso.
Di buon mattino alla tomba di Cristo va Maria di Magdala, inconsolabile perché il Maestro che lei seguiva con amore è stato barbaramente ucciso. L’autore del Quarto Vangelo ci dice che quando lei si reca al sepolcro era ancora buio e, come fa di solito, non vuole darci una indicazione solo temporale, ma esistenziale dell’episodio che ci sta narrando: vuole dirci che nel cuore di Maria e in quello degli apostoli c’era ancora l’oscurità dell’incomprensione per quello che era accaduto a Gesù.
Maria trova la pietra che copriva il sepolcro ribaltata e corre subito ad avvisare gli apostoli Pietro e Giovanni, portando la sua interpretazione dell’accaduto: hanno portato via il corpo di Gesù e non sa dove lo hanno deposto. I due correvano: è bella l’immagine di questi due uomini che si recano in fretta e ci dicono il desiderio di conoscere la verità.
La Pasqua richiede che mettiamo ali ai nostri piedi per Correre come i due apostoli
Anche nel buio più fitto brilla la stella del mattino
Nella Veglia di Pasqua del 2022 Papa Francesco nella sua Omelia diceva:
“Facciamo Pasqua con Cristo! Egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma e libera. Con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare, la morte diventa passaggio per l’inizio di una vita nuova. Perché con Gesù, il Risorto, nessuna notte è infinita; e anche nel buio più fitto, in quel buio brilla la stella del mattino” (16 aprile 2022).
“Com’è bella una Chiesa che corre per le strade del mondo col desiderio di portare a tutti la gioia del Vangelo. A questo siamo chiamati: a rotolare quella pietra dal sepolcro, in cui spesso abbiamo sigillato il Signore, per diffondere la sua gioia nel mondo” (22 aprile 2022).
Si questo è quanto auguro in questa notte gioiosa a tutti voi: essere portatori di gioia e di speranza nel mondo e ora continuiamo questa celebrazione adempiendo a quanto ho cantato nel bellissimo testo dell’Exultet:
“E questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa!”.
don Pasquale