Una nuova chiesa, segno di provocazione. Domenica mattina 31 marzo, infatti, alle 10,30 l’ arcivescovo di Bari- Bitonto Monsignor Francesco Cacucci celebrera’ una messa solenne per la posa della prima pietra della nuova chiesa di San Girolamo, a seguire ci sara’ la benedizione del cantiere e appunto del primo mattone. Ne parliamo col parroco don Pasquale Zecchini.
Don Pasquale, finalmente hanno inizio i lavori di costruzione del nuovo edificio che prendera’ il posto dell’ attuale. Che cosa rappresenta, nel quartiere, questa chiesa che sorgera’ dopo aver vinto lentezze ed intoppi della burocrazia?
“Mi auguro che possa contribuire attivamente a dare un contributo al progetto di riqualificazione del territorio. Spero possa essere ragione di speranza e crescita anche sociale dentro questa realtà. Sono speranzoso che l’ elevazione di una casa di Dio tra quelle degli uomini, possa essere di ausilio. Insomma, questa nuova chiesa è un segno di salutare provocazione”.
In che senso provocazione?
“Questo è un rione sbilanciato in senso materialista, che non eccelle sia per quantita’ che per qualita’ della fede, ovviamente non vale per tutti quanto affermo. Si viene in parrocchia nella maggior parte dei casi, per avere i sacramenti e poi finisce tutto in quel modo. Credo che un edificio di culto maggiormente visibile rispetto all’ attuale e collocato sulla via principale, possa smuovere le coscienze e fare in modo, come succede in centro, che passando vicino, le persone possano entrare a pregare qualche minuto in settimana e non soltanto la domenica. Mi auguro di ottenere una ricerca di Dio anche nella ferialità. La gente ha bisogno di segni e l’edificio di culto fa parte di questi”.
Qual è la situazione del rione?
“Pensiamo all’ edilizia popolare e non vediamo, purtroppo, rapidita’ nel completamento dei progetti e delle opere. La stessa cosa vale per il lungomare che, alle prime vere mareggiate, e’ risultato danneggiato. A tutto questo, bisogna aggiungere, il problema mai risolto, del mercato coperto. La gente aveva ricevuto tante promesse”.
Quali?
“Si volevano dei box, ma adesso quel mercato coperto vive nel degrado piu’ completo, versa in stato pietoso, e’ stato tenuto male. Eppure il sindaco aveva fatto delle assicurazioni. Mi domando, chi ha vigilato e come? La gente e’ delusa di come quel mercato e’ stato amministrato”.
Che cosa si chiede?
“Maggior attenzione e cura della cosa pubblica. Occorre mettere in pratica quello che e’ stato promesso”.
Bruno Volpe