L’ICONA DELLA CONTRADDIZIONE E IL PROFUMO DELL’AMORE
Ciò che è accaduto a Gesù, che la liturgia di questa domenica di ricorda, mi fa tornare in mente la nota canzone di Mia Martini: ALMENO TU NELL’UNIVERSO, scritta nel 1972. Si tratta di un brano molto forte, soprattutto per il significato del testo. Dentro le parole del brano ci sono delle considerazioni sulla società contemporanea, sull’incoerenza delle persone e sulla mancanza di punti di riferimento:
Sai, la gente è strana
Prima si odia e poi si ama
Cambia idea improvvisamente
Prima la verità poi mentirà lui
Senza serietà
Come fosse niente
Sai, la gente è matta
Forse è troppo insoddisfatta
Segue il mondo ciecamente
Quando la moda cambia
Lei pure cambia
Continuamente, scioccamente.
A Gesù è accaduto l’esatto contrario: prima lo accolgono come un Messia con Palme e fronde, cantando: Osanna al Figlio David… più tardi griderà la liberazione di un noto assassino, Barabba, e la Crocifissione di Gesù.
Ci sorge spontaneo ipotizzare una possibile riflessione fatta da Gesù dinanzi a quello scenario pietoso di una umanità incoerente e traditrice: “Ne vale la pena morire per questa gente?”. Si, questo è quanto ci viene da chiedere a Gesù, avendo immaginariamente possibilità di intervistarlo: “Chi te l’ha fatto fare, Gesù???”. “Perché, quando sei stato insultato, maltrattato, offeso… non ti sei ritirato in cielo, alla destra del Padre Tuo, invece di subire questa ingiusto disprezzo e condanna???”.
La risposta sta nel comprendere che il “subire” il martirio non è stato un atto eroico ma un vero e proprio esemplare atto di amore!
L’evangelista Giovanni, narrando l’Ultima Cena, ci ricorda: “avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine” (Gv. 13,1).
L’amore vero non conosce pentimento, non lo si considera mai come “atto sprecato”. Giuda vede nell’atto di Maria che cosparge di olio profumato i piedi di Gesù. “Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro” (Giov 12,1-11). Non si può capire nulla del messaggio di Gesù se si continua ragionare solo nell’ottica dell’utile. L’amore per sua natura è “inutile” cioè “gratuito”. L’amore vero sembra sempre uno spreco, una perdita. Chi ama è felice di amare anche se non guadagna nulla secondo la logica del mondo.
Per amore e solo per amore Gesù ha accettato la volontà del Padre!
Per amore e solo per amore hanno vissuto tanti uomini e donne che hanno imitato Gesù in diversi ambiti e modalità.
In primis il poverello di Assisi, Francesco che si è meritato il titolo di alter Christus e accanto a lui Madre Teresa di Calcutta e personaggi meno noti o non annoverati nell’elenco ufficiale del Santi di Santa Madre Chiesa come: don Lorenzo Milani, don Pino Puglisi, don Giuseppe Diana, Mons. Oscar Romeo….
L’amore non fa calcoli di convenienza, di opportunità, ma si offre come sorgente di acqua preziosa e pura per tutti.
“Dalle sue piaghe siamo stati guariti” e “dal suo fianco scaturirono sangue ed acqua”.
La canzone di Mia Martini, ad un certo punto aggiunge:
“Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di più
Non cambierai
Dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero, davvero di più”.
Con un po’ di fantasia, immagino in questi giorni Gesù chiedere a ciascuno di noi di “amarlo di più”
don Pasquale